Torna il World Usability Day, in contemporanea in 43 paesi di tutto il Mondo e, in Italia, a Fiumicino (RM). Per il quinto anno consecutivo la romana Nois3 porta a Parco Leonardo il meglio del design. No, non stiamo parlando di poltrone, lampade e tavolini costosissimi. Stiamo parlando di design di servizi e tecnologia. Quel design con cui tutti abbiamo a che fare ogni volta che apriamo un sito, accediamo ad un servizio online o usiamo un gadget tecnologico.
E c’è “Design for Good or Evil: un design buono, quello che guida le persone e rispetta i propri utenti, e uno cattivo, in cui i principi e le regole condivise per creare interfacce e prodotti usabili sono sovvertite e gli utenti vengono condotti su percorsi ingannevoli.
Su questo si focalizzerà il WUDRome di quest’anno, con oltre 20 speaker italiani e internazionali che si confronteranno l’8 e i 9 novembre prossimi a Parco Leonardo, Fiumicino (Roma).
Gaypost.it, anche quest’anno è partner dell’evento perché, come spiegano i ragazzi e le ragazze di Nois3, “la tecnologia non è mai neutrale, ma è piena di inevitabili ripercussioni politiche, sociali e morali”. Ed è per questo che il World Usability Day e Gaypost.it si incontrano da ormai tre anni.
Ad aprire i lavori ci sarà Cennydd Bowles, scrittore, serial public speaker e digital products designer che ha lavorato con aziende come Twitter, Ford, Cisco e BBC. Il suo sarà un viaggio attraverso le sfide che le azienda hanno davanti grazie (o a causa) di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la sorveglianza globale, internet delle cose, veicoli a guida autonoma e via discorrendo. Una vera e propria sfida, a designer e ingegneri, a creare prodotti positivi per le nuove generazioni. Una sfida, ancora, piena di implicazioni etiche.
Se c’è qualcuno che conosce l’importanza delle parole sono coloro che, come noi, di occupano di informazione e comunicazione. E sarà proprio di parole che si occuperà Lorenzo Fabbri, Head of Content Design del Team per la Trasformazione Digitale. Le parole sono importanti, dicevamo, e lo sono anche per chi lavora con la tecnologia e per la tecnologia: integrare efficacemente un corretto linguaggio verbale all’interno di un design system è l’arma migliore per arginare il diluvio di scorrettezze, cattive traduzioni, duplicati dannosi, ingenuità, inutili complicazioni linguistiche e, a volte, perfino per arginare la diffusione di stigma.
“Viviamo in un’epoca post-digitale e investigare i bisogni seguendo i principi dello Human Centered Design diventa imprescindibile – spiega Carlo Frinolli, CEO di Nois3 e Co-founder di WUDRome -. Come designer abbiamo una responsabilità enorme: possiamo influenzare i comportamenti delle persone nel modo in cui progettiamo di soddisfare i loro bisogni. Non dobbiamo dimenticare o tralasciare elementi che possano essere usati contro gli interessi delle stesse persone per cui progettiamo, né dobbiamo sottovalutare l’impatto che alcune scelte, magari con un ritorno di brevissimo termine, possano avere su un periodo più lungo. Per questo, nel bene o nel male, dobbiamo ricordarci del nostro ruolo e costruire insieme una realtà migliore”.
Tra gli altri ospiti del WUDRome Matteo Cadeddu (Membership & Engagement Manager di Change.org) e Federica Fragapane, Visual & Information Designer il cui intervento si intitola “The Stories behind a line. Una narrazione visiva del viaggio di sei richiedenti asilo”.
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