Aveva tutta l’aria di essere un normale sabato sera, alla discoteca lgbt “Super Super” di Zagabria. Invece, sabato scorso, mentre ballavano, le persone presenti hanno iniziato ad avere difficoltà a respirare, tutto si è annebbiato, improvvisamente, ognuno ha iniziato a gridare, a spaccare le finestre per fare entrare l’aria, chi era più vicino alla porta, è scappato fuori. Ignoti hanno attaccato il locale con gas lacrimogeni e solo per puro caso, la folla presa dal panico non ha provocato morti.
Due persone sono rimaste ferite, mentre tutti gli altri hanno dovuto fare i conti con difficoltà respiratorie, bruciore agli occhi e con la paura, ovviamente. L’aggressione si è verificata intorno alle 3.30 del mattino, secondo quanto riferisce il sito Osservatorio Balcani e Caucaso, quando la pista del locale era piena zeppa di gente che ballava e si divertiva. Una sola la rampa di scale che porta fuori dall’edificio, dove la gente si è riversata in massa, rischiando di calpestarsi a vicenda.
E ieri, la comunità LGBT della capitale croata è scesa in piazza contro l’omofobia. Un’imponente manifestazione intitolata “L’amore è e resterà più forte dell’odio” e voluta anche dagli organizzatori del Zagreb Pride.
Non si registravano aggressioni di massa dal 2007, quando era fallito il tentativo dilaciare alcune bottiglie Molotv. Ed è dal 2010, raccontano gli attivisti croati, che non si registravano attacchi a singole persone che partecipavano ai pride. Insomma, proprio quando la situazione sembrava essersi tranquillizzata, torna la violenza omofobica in Corazia. Secondo Jelena Poštić coordinatrice del Zagreb Pride, nell’ultimo periodo è evidente un inasprimento dei toni e un ritorno della violenza. A partire da quella verbale, registrata sui social network. Una violenza in qualche modo avallata dal governo che continua a lanciare segnali negativi, come la scelta di un rappresentante dell’estrema destra a responsabile dei diritti umani presso il ministero degli Esteri.
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